Foto di @highmom_
La nascita di un figlio è un evento meraviglioso e che nel contempo costringe una donna a riprogrammare la vita per rimanere fedele a sé stessa e alle proprie passioni. Kasia è una mamma di origini polacche, che ha fatto del viaggiare il suo credo: un modo per scoprire luoghi e persone; per cogliere spunti da riversare sul lavoro di fotografa ma soprattutto una “nuova dimensione” per per trovare armonia con Adam, il suo piccolo di cinque anni. Insieme vivono esperienze uniche che seppur presentino alcune criticità, aiutano entrambi a costruire un legame forte e basato sulla fiducia. Ecco che la natura diventa ancora una volta maestra di vita, tanto per un adulto quanto per un bambino che sta scoprendo il mondo e costruendo il proprio essere.
Dalle parole di Kasia si colgono riflessioni importanti su come una donna oggi, nonostante le difficoltà organizzative e “culturali”, possa inventare nuovi metodi per coltivare una passione traendo giovamento per se stessa e per suo figlio. Un’altra “epic woman” dei nostri giorni che può offrire qualche suggerimento a tutte le mamme che si trovano a ridisegnare i propri spazi.
Fotografa, viaggiatrice e mamma: ci racconti un po’ della tua vita?
Mi chiamo Kasia, ho 35 anni e faccio la fotografa da dieci. In estate faccio prevalentemente matrimoni ma mi occupo anche di foto lifestyle e naturalistica. Ho assaporato il fascino del viaggio sin da bambina e ho sempre pensato che non appena avessi iniziato a guadagnare i miei primi soldi, li avrei spesi per esplorare il mondo. Poi nel 2015 sono diventata madre e ho dovuto modificare i piani. Una cosa però non è cambiata: sono rimasta me stessa. Da persona molto attiva non ho rinunciato a viaggiare, così ho cominciato a portare con me mio figlio, che sta diventando giorno dopo giorno il mio grande compagno di avventure.
Come riesci a conciliare famiglia, lavoro e tempo per te stessa?
Nella nostra famiglia ci sono regole chiare. Ognuno di noi ha le sue passioni e sappiamo di avere bisogno di spazi solo per noi stessi. Quando lavoro metto tutti a conoscenza dei miei impegni con il giusto anticipo, così che il resto della famiglia possa gestirsi in autonomia. Questo metodo mi consente anche di prendermi del tempo per andare da sola in montagna: sfrutto questi momenti per guardare dall’esterno il mio lavoro e la famiglia.
Chi ti ha trasmesso la passione per la montagna?
Sicuramente i miei genitori. Quando ero piccola facevamo escursioni insieme nei monti Tatra, nella catena dei Carpazi tra la Slovacchia e la Polonia. Questi luoghi mi hanno sempre affascinato molto.
Con il passare del tempo la passione è rimasta ed ho cominciato a praticare lo snowboard, mentre d’estate amo andare in bici e correre. Naturalmente tra le “discipline outdoor” vanno considerate anche tutte le cose divertenti che si possono fare con un bambino di cinque anni!
Quali sono i tuoi sogni?
I miei sogni sono anche i miei obiettivi e lavoro in modo meticoloso per raggiungerli. Tra questi c’era un viaggio nelle Dolomiti con mio figlio, con una macchina come casa ed è ciò che abbiamo fatto nell’estate del 2018.
Esperienza non certo semplice ma altrettanto appagante di fronte ad una frase come “mamma queste sono le montagne più belle che abbia mai visto”.
Cosa ti piacerebbe trasmettere a tuo figlio attraverso le esperienze che condividete?
Vorrei che gli passasse il messaggio che la vita è meravigliosa, che è importante incontrare gente nuova, che nonostante sia difficile raggiungere la vetta, da lassù la vista è meravigliosa. Avrei anche il desiderio che comprendesse che nel nostro percorso si possono commettere degli errori ma ciò che importa è trovare la forza per andare avanti.
Che cosa hai imparato dal tuo ruolo di “mamma viaggiatrice”?
Che bisogna avere pazienza! A parte gli scherzi, un bambino ti insegna l’arte della lentezza, a cogliere i dettagli nelle cose che altrimenti ci faremmo sfuggire. Il viaggiare insieme ci fa conoscere persone e trovare nuovi amici, ci offre l’opportunità di accumulare esperienza. Momenti come questi vissuti con un figlio aiutano a creare un legame molto forte, a credere l’uno nell’altra.
Hai un aneddoto particolare dei tuoi viaggi da mamma che vorresti raccontarci?
Settembre 2018. Avevo deciso di festeggiare il mio compleanno con un viaggio solo per me e mio figlio Adam. Siamo sulle Dolomiti, al passo Gardena, con un tramonto fantastico. Partiamo con la macchina fotografica per immortalare il paesaggio, fuori l’aria è freddissima, così gli chiedo se vuole tornare indietro a prendere i guanti. Lui si gira e mi dice, “mamma, lascia perdere, noi siamo gente di montagna!”. Detto da un bambino di cinque anni fa un certo effetto!
Quale messaggio vorresti lanciare alle mamme di oggi?
Di credere in se stesse e nelle loro intuizioni.
Di creare il loro personale modo di essere mamme.
Di non paragonarsi alle altre madri e ai loro figli.
Di cercare la felicità perché questo è il modo per trasmetterla ai loro figli.
Il Corona Virus ha portato dei cambiamenti nella vostra quotidianità? Come avete trascorso le vostre giornate?
È stato un cambiamento duro da affrontare ma ci siamo adattati. Abbiamo camminato nei boschi, cogliendo la bellezza di stare nella natura. Abbiamo passato molto tempo affacciati al balcone, abbiamo giocato, cantato. Abbiamo praticato yoga e letto libri. Abbiamo recuperato forze per le prossime avventure che non vediamo l’ora di vivere.
Se non hai ancora programmato il tuo prossimo viaggio “into the wild”, fatti ispirare dalle bellissime foto di Kasia (come quella in copertina) visitando il suo
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